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CELEBRAZIONE: SECONDA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

  • SA Neimar Bionaz (neibionaz)
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14 Jan 2018 22:26 #37681 por SA Neimar Bionaz (neibionaz)
CELEBRAZIONE: SECONDA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO foi criado por SA Neimar Bionaz (neibionaz)

II DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO B
Colore liturgico: Verde


RITO INIZIALE


CANTO DI INGRESSO



Quando l’assemblea si è radunata, il sacerdote con i ministri si reca all'altare, mentre si esegue il canto d'ingresso. Giunto all'altare, il sacerdote con i ministri fa la debita riverenza, bacia l'altare in segno di venerazione, incensa il altare, poi con i ministri si reca alla sede.

SALUTO DEL VESCOVO
Arcivescovo: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
As. Amen.
Arcivescovo: Il Signore sia con voi.
As. E con il tuo spirito.

ATO PENITENZIALE
Arcivescovo: Fratelli i sorelli, per celebrare degnamente i santi misteri, riconosciamo i nostri peccati (pausa).



Arcivescovo: Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna.
As. Amen.

GLORIA



ORAZIONE
Arcivescovo: Preghiamo (silenzio i orazione personale): Dio onnipotente ed eterno, che governi il cielo e la terra, ascolta con bontà le preghiere del tuo popolo e dona ai nostri giorni la tua pace.Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
As. Amem.


LITURGIA DELLA PAROLA

PRIMA LETTURAb(1Sam 3,3-10.19)
Dal primo libro di Samuèle: In quei giorni, Samuèle dormiva nel tempio del Signore, dove si trovava l’arca di Dio. Allora il Signore chiamò: «Samuèle!» ed egli rispose: «Eccomi», poi corse da Eli e gli disse: «Mi hai chiamato, eccomi!». Egli rispose: «Non ti ho chiamato, torna a dormire!». Tornò e si mise a dormire. Ma il Signore chiamò di nuovo: «Samuèle!»; Samuèle si alzò e corse da Eli dicendo: «Mi hai chiamato, eccomi!». Ma quello rispose di nuovo: «Non ti ho chiamato, figlio mio, torna a dormire!». In realtà Samuèle fino allora non aveva ancora conosciuto il Signore, né gli era stata ancora rivelata la parola del Signore. Il Signore tornò a chiamare: «Samuèle!» per la terza volta; questi si alzò nuovamente e corse da Eli dicendo: «Mi hai chiamato, eccomi!». Allora Eli comprese che il Signore chiamava il giovane. Eli disse a Samuèle: «Vattene a dormire e, se ti chiamerà, dirai: “Parla, Signore, perché il tuo servo ti ascolta”». Samuèle andò a dormire al suo posto. Venne il Signore, stette accanto a lui e lo chiamò come le altre volte: «Samuéle, Samuéle!». Samuèle rispose subito: «Parla, perché il tuo servo ti ascolta». Samuèle crebbe e il Signore fu con lui, né lasciò andare a vuoto una sola delle sue parole. - Parola di Dio.
As. Rendiamo grazie a Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Sal 39)

Rit: Ecco, Signore, io vengo per fare la tua volontà.
Ho sperato, ho sperato nel Signore, ed egli su di me si è chinato, ha dato ascolto al mio grido. Mi ha messo sulla bocca un canto nuovo, una lode al nostro Dio.
Rit: Ecco, Signore, io vengo per fare la tua volontà.
Sacrificio e offerta non gradisci, gli orecchi mi hai aperto, non hai chiesto olocausto né sacrificio per il peccato. Allora ho detto: «Ecco, io vengo».
Rit: Ecco, Signore, io vengo per fare la tua volontà.
«Nel rotolo del libro su di me è scritto di fare la tua volontà: mio Dio, questo io desidero; la tua legge è nel mio intimo».
Rit: Ecco, Signore, io vengo per fare la tua volontà.
Ho annunciato la tua giustizia nella grande assemblea; vedi: non tengo chiuse le labbra, Signore, tu lo sai.
Rit: Ecco, Signore, io vengo per fare la tua volontà.

SECONDA LETTURA (1Cor 6,13-15.17-20)
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi: Fratelli, il corpo non è per l’impurità, ma per il Signore, e il Signore è per il corpo. Dio, che ha risuscitato il Signore, risusciterà anche noi con la sua potenza. Non sapete che i vostri corpi sono membra di Cristo? Chi si unisce al Signore forma con lui un solo spirito. State lontani dall’impurità! Qualsiasi peccato l’uomo commetta, è fuori del suo corpo; ma chi si dà all’impurità, pecca contro il proprio corpo. Non sapete che il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo, che è in voi? Lo avete ricevuto da Dio e voi non appartenete a voi stessi. Infatti siete stati comprati a caro prezzo: glorificate dunque Dio nel vostro corpo! - Parola di Dio.
As. Rendiamo grazie a Dio.

CANTO AL VANGELO
Il diacono si avvicina al arcivescovo, è riverente archi e chiede la benedizione. In processione conduce l'evangeliario alla mensa della Parola, per l'annuncio del Vangelo.



VANGELO (Gv 1,35-42)
Diacono: Il Signore sia con voi.
As. E con il tuo Spirito.
Diacono: Dal Vangelo secondo + Giovanni.
As. Gloria a te, o Signore.

Il diacono incensa il evangeliario.

In quel tempo Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l’agnello di Dio!». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbì – che, tradotto, significa maestro –, dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio. Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia» – che si traduce Cristo – e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa» – che significa Pietro. - Parola del Signore.
As. Lode a te, o Cristo.

OMELIA
A primeira leitura e o Evangelho se complementam apresentando-nos o tema da "vocação": a vocação do pequeno Samuel na primeira, e a vocação ou chamado de Jesus a seus primeiros discípulos.

O primeiro livro de Samuel nos apresenta a infância do jovem Samuel no templo que fora consagrado por sua mãe em virtude de uma promessa. O menino dorme, mas uma voz o chama. Crendo ser a voz de seu mestre Heli, com ingênua obediência o menino se levanta três vezes durante a noite acudindo ao seu chamado. Samuel não conhece ainda a Javé, mas é constante na obediência, e sabe acudir ao chamado, uma vez mais, mesmo quando nas primeiras vezes lhe parecia ter despertado em vão. Heli compreendeu que era Javé quem chamava o menino e ensinou-lhe então a criar a atitude de escuta: "Fala, Senhor, que teu servo escuta".

A vida atual está cheia de ruídos, palavras que vão e vêm, mensagens que se cruzam e com frequência perdemos a capacidade do silêncio, a capacidade de escutar em nosso interior a voz de Deus que habita em nós. Deus pode continuar sendo aquele desconhecido de quem falamos ou a quem afirmamos crer, mas com quem poucas vezes nos encontramos na intimidade do coração, para escutar contemplativamente.

Este texto sobre o menino Samuel foi aplicado muitas vezes ao tema "vocação", palavra que, obviamente, significa "chamado". Toda pessoa, no seu processo de amadurecimento, chega um dia –uma noite– a perceber a sedução de alguns valores que lhe chamam, que com uma voz imprecisa a princípio, lhe convidam a sair de si e a consagrar sua vida a uma grande Causa. Essas vozes vagas na noite, dificilmente reconhecíveis, provêm com frequência da fonte profunda que será capaz mais tarde de absorber e centrar toda a nossa vida. Não há maior dom na vida que haver encontrado a vocação, mais ou menos como haver encontrado a si mesmo, haver encontrado a razão da própria vida, o amor da vida. Não há maior infortúnio do que não encontrar a razão da vida, não encontrar a Causa com a qual alguém vibra, a Causa pela qual viver (que sempre é, ao mesmo tempo, uma causa pela qual, inclusive, vale a pena morrer).

Paulo, na carta aos Coríntios, recorda-nos que o corpo é templo, e que toda a nossa vida é chamada a unir-se a Cristo, e por isso, é necessário discernir em todo momento, o que nos distancia e o que nos aproxima do plano de Deus. Porque a relação com Deus, não faz referência somente à nossa experiência espiritual, mas a toda a vida: o trabalho, as relações humanas, a política, o cuidado do corpo, a sexualidade... Em todo momento, em qualquer situação, devemos perguntar-nos se estamos agindo em unidade com Deus e sendo fiéis a seu plano de amor para com todo o mundo.

No evangelho de hoje, João nos relata o encontro de Jesus com os primeiros discípulos escolhidos. É um texto do evangelho, obviamente simbólico, não um relato jornalístico ou uma "crônica" daqueles encontros. Todavia, alguns símbolos contidos no texto não conseguimos interpretá-los: o que João quis dizer, ao especificar-nos que... 'era por volta das quatro da tarde'? Perdemos o rastro do que poderia ter de especial aquela hora concreta que parece ter sido tão importante para João.

Dois discípulos de João escutam o seu mestre dizer que Jesus é o "cordeiro de Deus", e sem perguntas nem vacilações, com a mesma ingenuidade do jovem Samuel que contemplamos na primeira leitura, "seguem" a Jesus, isto é, dispõem-se a ser seus discípulos, o que supõe uma mudança importante para suas vidas. O diálogo que se estabelece entre eles e Jesus é curto mas cheio de significado: 'O que estais procurando?', 'Mestre, onde moras?', 'Vinde ver'. Estes que buscam algo importante, desejam entrar na vida do Mestre, estar com ele, fazer parte do seu grupo de vida. E Jesus não se protege mantendo as distâncias, mas acolhe-os sem bloqueios e os convida nada menos que vir à sua casa e permanecer com ele.

Este gesto simbólico sempre foi comentado como uma das condições para a evangelização: não basta dar palavras, são necessários também os fatos; não somente teorias, mas também vivências; não "falar da" boa notícia, mas mostrar como alguém a vive, em sua própria carne estremecida de alegria. Ou seja: uma evangelização completa deve incluir uma visão teórica, mas sobretudo deve ser um testemunho. O evangelizador não é um professor que dá uma aula, mas um testemunha que oferece seu próprio testemunho pessoal. O impacto do testemunho de vida do mestre, comove, transforma, convence os discípulos, que se transformam em testemunhas e mensageiros.

Seguir Jesus, caminhar com ele, não pode ser possível sem antes ter havido uma experiência de encontro com ele. As teorias faladas – incluídas as teologias –, por si mesmas, não são suficientes. Nosso coração – e o dos demais – somente se comove diante das teorias vividas, pela vivência e pelo testemunho pessoal.

Na vida real o tema da vocação não é tão fácil nem tão claro como costumamos pensar. A maior parte das pessoas não pode perguntar por sua vocação, não pode "escolher sua vida", mas aceita o que a vida lhes apresenta, e não poucas devem esforçar-se muito para sobreviver apenas. O chamado de Deus é, aí, o chamado da vida, o mistério da luta pela sobrevivência e por conseguí-la do modo mais humano possível. Este chamado, a "vocação" vivida nestas difíceis circunstâncias da vida, são também um verdadeiro chamado de Deus, que devemos valorizar em toda a sua dignidade.


CREDO



RITO DI CONCLUZIONE

PADRE NOSTRO
Arcivescovo: Obbedienti alla parola del Salvatore e formati al suo divino insegnamento, osiamo dire:



BENÇÃO FINAL
Vescovo: Il Signore sia con voi.
As. E con il tuo spirito.
Vescovo:Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo.
As. Amen.
Diacono: L'assistenza divina rimane sempre con tutti voi!
As. E con i nostri fratelli e sorelle assenti.
Diacono: La Celebrazione è finita: andate in pace.
As. Rendiamo grazie a Dio.


S.A. Neimar Bionaz
(Gerardo II - Grão-Mestre da Ordem de Malta)
Príncipe de Treviso
Presidente do Senado Real Italliano
Barão de São Simeão em Zadar, Croácia, Império Alemão
Cavaleiro Grão-Cruz da Ordem de Palermo
Cavaleiro Grão-Cruz da Ordem da Unificação Paulisa, Reino de Bauru e São Vicente
Comendador da Ordem Italiana da Atividade Micronacional
Comendador da Ilustríssima Ordem do Cisne, Império Alemão
Cavaleiro da Ordem do Leão de Ouro - Nova Inglaterra
Cavaleiro da Soberana Ordem Imperador Carlos Magno - Reino da França
Cardeal Arcebispo de Reims-Paris - Reino da França
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